Carne bovina infetta anche nelle Marche, perquisizioni e sequestri

L’operazione denominata  ‘Lio’  e’condotta dal comando dei carabinieri per la tutela della salute .

L’indagine condotta dai NAS di Perugia è relativa all’illecita commercializzazione di bovini infetti, che finivano regolarmente sulle nostre tavole grazie a certificati falsificati da veterinari compiacenti che facevano apparire  i bovini come in salute e di carne pregiata. L’operazione si stà svolgendo nelle provincie di Arezzo, Avellino, Bari, Foggia, L’Aquila, Latina, Lodi, Matera, Padova, Perugia,Pesaro e Urbino , Pistoia, Potenza, Ravenna, Rieti, Roma, Siena, Terni, Torino, Verona e Viterbo.

L’articolata , complessa indagine investigativa è partita già dal 2011. La  prima fase, conclusasi nel 2013,   ha fatto emergere il traffico illecito di bovini colpiti da malattie infettive, delle quali alcune trasmissibili all’uomo. Al termini della prima fase sono state sequestrate 4 aziende agricole e 500 bovini vivi abbattuti e distrutti: valore commerciale attorno ai due milioni e mezzo di euro.In questa seconda fase, sono stati invece ricostruiti tutti i passaggi della vasta organizzazione criminale che ha visto coinvolti 56 allevatori e 6 medici veterinari dell’Asl del Centro Sud ( dediti alla falsificazione dei certificati) . Eseguiti sequestri di allevamenti bovini vivi per un valore di circa due milioni di euro.

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