DI UMILTÀ NE SANNO STUDENTI E LAVORATORI, NON DI CERTO RENZI E IL SUO PD
“Il treno è un mezzo di trasporto umile”, queste le parole di Matteo Renzi in merito alla “campagna d’ascolto” su rotaia promossa dal PD. Tra le fermate di oggi è prevista anche Fano. Ma di umiltà ne sanno qualcosa gli studenti e i lavoratori che ogni giorno prendono, come me, questo treno che già conta un po’ di ritardo e dove non c’è ne Wi-Fi nè altre comodità, presenti invece sul treno di Renzi. Ma sarebbe bastata, per noi umili pendolari, avere la dignità di una seduta pulita e confortevole, ma non è così. Il nostro treno non ospita una sala stampa dedicata, dove trovano spazio i grandi nomi di TV e politica, il nostro è un treno davvero umile, che non ha 5 carrozze con 100 posti intercity riadattati per utilizzo charter del costo di 400mila euro; il nostro treno costa poco e contiene tante persone spesso accalcate l’una sull’altra. Il nostro è un viaggio umile che dura da Fano fino Ancona e poi continua in autobus, almeno per me, fino a Fermo. Però in fondo sono felice che Renzi abbia scelto Fano come tappa del suo tour elettorale. I fanesi avranno modo di raccontargli che il suo partito ha smantellato l’ospedale di Fano, insieme a quelli dell’entroterra, e la sanità pubblica della provincia. Potranno raccontargli del degrado in cui vive la città di Fano, del disagio che vivono le Forze dell’ordine sotto organico e senza i mezzi necessari. I giovani studenti potranno raccontargli che, quando partono la domenica per andare a Bologna all’università, non possono contare sulla biglietteria aperta; gli racconteranno come questa regione e il suo presidente hanno perso il contatto con la cittadinanza. E poi gli parleranno di ius soli, di una legge elettorale senza preferenze e dell’assurda legge Fiano. Questo partito governa la nazione da 6 anni, passando per Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, e solo oggi Renzi afferma che serve “prendere appunti” per la campagna elettorale. Questo viaggio sul treno sa tanto di trovata pubblicitaria. Renzi sarebbe stato credibile, ma non lo è più, se fosse salito con noi pendolari alle 7 di mattina su un treno sporco, pieno di persone umili accalcate, senza poltrone comode e pulite, senza wi-fi o telecamere.
Giacomo Toccaceli, segretario provinciale di Gioventù Nazionale Pesaro-Urbino;
Alessandro Urbinelli, dirigente provinciale di Gioventù Nazionale Pesaro-Urbino.