“ FERROVIA FANO-URBINO?”… … OGNI TANTO SE NE PARLA

E’ singolare, come in questa provincia, a fasi alterne, giusto quel tanto, si torni a parlare di sviluppo socio-economico del territorio, ma sempre con visioni disarticolate e contrapposte.

 

E’ quanto sta succedendo in questi giorni, con il risveglio dell’interesse sulla nota vicenda e sulla destinazione della tratta di Ferrovia, da lungo tempo dismessa della FANO-URBINO.

 

Il Vice presidente della Regione, Claudio MINARDI, ritira fuori il fantasioso progetto di trasformarla in pista ciclabile per rilanciare il turismo ciclistico e naturalistico in favore di non si capisce molto “chi”, tenuto conto, che per portare masse di turisti ed appassionati produttori di risultati economici, occorre primariamente affrontare gli annosi temi, del trasporto, dell’adeguamento del sistema stradale e soprattutto, rendere noto che la provincia di Pesaro Urbino è a caratterizzazione turistica e che la città di Urbino è patrimonio dell’UNESCO.

 

Dall’altra, l’Associazione Ferrovia Valle Metauro, che come la CISL, è forse pochi altri, inascoltati, (o anche la maggioranza silente), rilancia il progetto del recupero della tratta ai fini turistici per valorizzarne, percorso e territorio.

 

Il rilancio della ferrovia ai fini turistici è stata sancita anche da un provvedimento legislativo del precedente governo Gentiloni (il Vice presidente ben conosce e dovrebbe anche ben sostenere), mentre, la pur accattivante fascinazione ciclo-amatoriale, non sembra rientrare in un organico progetto finalizzato a rilanciare un idea di sviluppo economico, successore, integrativo od alternativo ,l tipico manifatturiero ancora non ripresosi dalla lunga crisi economica 2008-2018.

 

Allora, a nostro avviso, la domanda che dovrebbe preoccupare un alto esponente del governo regionale, è, come aprir e, al di là dei desiderata, a nuove proposte che tengono insieme  opportuinità e segmenti nuovi, per dare a questa provincia, oggi, ancora penalizzata da scelte che non arrivano, soluzioni che attraverso un confronto serio, con il mondo dell’università, dell’imprenditoria, delle parti sociali e del mondo dell’associazionismo, porti ad un PIANO DI SVILUPPO POLIENNALE.

 

Come CISL, siamo convinti e ne rilanciamo la proposta più volte fatta, di aprire un tavolo di confronto per avviare, finalmente, una fase costruttiva su come dovrà essere la provincia di Pesaro Urbino nel prossimo futuro e quale ruolo vuole svolgere per contribuire al rilancio dell’economia dell’intero Paese Italia, la Regione Marche .

 

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