Il Vescovo Trasarti alla festa del mare: «Si draghi il porto, o lo farò io con la ruspa»
Il problema del porto di Fano? I fanghi. Il Vescovo Trasarti non ha certo parafrasato le sue intenzioni, e durante l’omelia, celebrata in occasione della festa del mare ha così esordito:
«Dobbiamo chiederci: “Io che fame ho nella vita?”. Non confondete mai il bene comune con il benessere. Rivoltatevi alle iniquità. Chi ha ruoli pubblici si faccia riconoscere: siate gente a favore della città anche quando alzate la paletta. Siamo chiamati ad educare e non ad ingannare la gente. Ci vuole il coraggio di dire la verità. Quando la vita si fa dura è comprensibile la mormorazione, ma ribellatevi: mettiamoci sui binari della stazione se serve a bloccare i treni. Dobbiamo amare la nostra città con gratuità, solidarietà e sussidiarietà. Per far rinascere Fano bisogna fare della provincia un territorio. Perché la Provincia non è un luogo privato, non è un recinto, non è una questione di campanili… altrimenti serpentine gelosie ci fanno sprecare tempo e denaro. Riapriamo il porto o vengo io con la ruspa. Portiamo i fanghi in mare come a Rimini, facciamo presto. Perché dove c’è lavoro c’è meno furto e delinquenza. Vi auguro un gran bene, dal mare ai monti».