Operazione: “il diavolo e le pentole”
Arresto in flagranza di reato di 3 persone responsabili di furto aggravato in concorso.
Personale della Stazione Carabinieri di Saltara e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Fano ha tratto in arresto:
– CORMIO Sergio, nato a Cerignola (FG) il 16.01.1976, ivi residente, coniugato, bracciante agricolo, con precedenti per truffa, ricettazione, rapina e stupefacenti;
– CORTESE Savino nato a Cerignola (FG) il 23.07.1977, ivi residente, coniugato, operaio edile, con precedenti per rapina, ricettazione, furto, stupefacenti e sequestro di persona;
– CARRETTI Raffaello, nato a Cerignola (FG) il 08.09.1967, ivi residente, coniugato, autotrasportatore, incensurato;
per il reato di concorso in furto aggravato.
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Alle ore 21:50 del 24 Giugno 2014, la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Fano (PU), riceveva una telefonata da parte di una cittadina che segnalava di aver udito dei rumori tipici di un frullino elettrico che incideva su metallo, potendone vedere anche a tratti le scintille, provenire dal cancello laterale della ditta “ISA Infissi s.p.a.” di Borgaccio di Saltara (PU).
Immediamente giungeva sul posto per verificare la segnalazione una pattuglia della Stazione Carabinieri di Saltara. I Militari, inizialmente, non notavano alcuna anomalia. Da un più approfondito controllo accertavano che sul cancello vi era una catena in ferro che legava il passo carrabile con quello pedonale. Un anello della catena era stato tagliato e sostituito con un moschettone facilmente apribile posizionato poi sul retro del montante del cancello per simularne la corretta chiusura.
Appariva subito chiaro ai Militari che erano in atto dei preparativi per commettere un furto di lì a poco in danno della “Isa Infissi s.p.a.”. Veniva quindi predisposto un apposito servizio di appiattamento al fine di monitorare l’evolversi dell’attività criminosa.
Un manipolo di uomini rimaneva in osservazione all’ingresso della società mentre il resto dei Militari, giunti in forza dalla Compagnia di Fano, veniva dislocato a distanza ovvero nelle possibili vie di fuga dei malviventi (via Flaminia e via Ponte Metauro). Era possibile fin da subito ascoltare voci e rumori che provenivano dall’area posta sotto osservazione. Il tutto fino alle ore 23.20 circa, poi il silenzio.
Alle successivamente ore 01:30, entrava all’interno della recinzione della ditta ISA Infissi, l’autovettura della vigilanza e, come da prassi eseguiva il giro del capannone controllando che tutte le porte e cancelli fossero chiusi.
Appena l’auto dell’istituto di vigilanza si allontanava, dopo qualche minuto si udiva la voce, in dialetto foggiano, di un uomo che, mediante walkie-talkie, riconoscibile per il tipico suono del cicalino, ordinava: “…..tra dieci minuti dovete venire qui…..”. Poco dopo si udiva il rumore metallico derivante dalla forzatura del motore del cancello.
Ancora alle successive ore 01:40 l’uomo con il walkie-talkie ordinava: “…..vieni giù e fai 50 metri più avanti….” ad indicare l’esatta ubicazione della ditta. Difatti pochi istanti dopo si udiva il rumore del cancello aprirsi manualmente e subito dopo l’arrivo di due mezzi pesanti che provenienti dalla via Flaminia giungevano a fari spenti imboccando il cancello già aperto per poi entrare nella parte retrostante della ditta. Subito dopo il cancello veniva richiuso manualmente. Facevano ingresso così due camion, un autoarticolato con motrice ed un secondo autocarro di dimensioni più piccole.
Considerando il buio e la presenza di fitta vegetazione nella parte retrostante dei capannoni (siamo vicino alla sponda del fiume Metauro), si è ritenuto di evitare l’irruzione ma, bensì, di operare in una cornice di sicurezza cinturando tutta la zona circostante.
Nel frangente, in considerazione del fatto che non si udiva più alcun rumore provenire dalla zona, si intuiva che l’obiettivo dei malviventi poteva essere la confinante “DOMO s.p.a.”, azienda produttrice di pentole in alluminio. Alle successive ore 04:05, veniva notato un individuo che a piedi dall’interno del piazzale retrostante la ditta ISA si recava verso il cancello e manualmente lo riapriva; subito veniva seguito dai due mezzi pesanti entrati alle precedenti ore 01.40 circa che giungevano sempre dal retro dei capannoni a fari spenti.
Allertato il dispositivo, venivano agganciati visivamente i mezzi finché gli stessi non venivano bloccati nel centro di Calcinelli lungo la via Ponte Metauro, prima che imboccassero la superstrada in direzione di Fano e quindi dell’A/14, neutralizzandone così la fuga.
Il primo dei due mezzi in colonna era un autoarticolato marca SCANIA con semirimorchio centinato intestato ad una ditta di Cerignola. Alla guida vi era CARRETTI Raffaello, mentre il passeggero veniva identificato in CORTESE Savino. All’interno del semi-rimorchio, lungo circa 14 metri, vi era una quantità impressionante di pentolame, già confezionato, della ditta “DOMO s.p.a.” di Calcinelli di Saltara (PU).
Il secondo dei due mezzi era un autocarro a due assi marca IVECO lungo circa 7 mt, di proprietà di un cerignolano e condotto da CORMIO Sergio. Anche questo autocarro era colmo degli stessi prodotti.
In entrambi gli automezzi venivano rinvenuti e sottoposti a sequestro materiali atti allo scasso e i walkie-talkie utilizzati per le telecomunicazioni.
Complessivamente è stata asportata refurtiva pari a 13.000 pezzi di pentolame vario, già scatolato e pronto alla commercializzazione, per un valore stimato di circa € 130.000.
Veniva eseguito un accurato sopralluogo all’esterno e interno della ditta DOMO SpA e della ISA Infissi S.p.A. avendo modo di accertare che quest’ultima non è stata interessata da alcun furto o tentativo ma soltanto utilizzata per raggiungere la recinzione a rete confinante con la DOMO S.p.A. Questa rete di confine è stata tagliata, così come è stato tagliato un paletto alla base, consentendo il passaggio dei mezzi che hanno così raggiunto la saracinesca della DOMO, aperta senza lasciare segni di scasso. Una volta all’interno sono stati utilizzati i muletti della ditta per caricare le pedane già imballate con il pentolame asportato. Al termine gli autori del furto hanno riposizionato nella forma originaria sia la saracinesca che la recinzione metallica in modo da non far apparire alcuna effrazione.
CORMIO Sergio, CARRETTI Raffaello e CORTESE Savino, in relazione a quanto commesso, venivano dichiarati in arresto e, dopo le formalità di rito, come disposto dal P.M. di turno della Procura della repubblica di Pesaro, tradotti presso la Casa Circondariale di Pesaro – Villa Fastiggi.