Renzi riparte da Pesaro Il sindaco Matteo Ricci e la “tigna” dei pesaresi
Teatro Rossini gremito per l’incontro con il premier
Il premier Renzi arriva al teatro Rossini alle 14.45. Ad attenderlo, all’ingresso degli artisti, il sindaco di Pesaro Matteo Ricci e il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. Dalla platea, intanto, il vicesindaco Daniele Vimini guarda i palchi che si stanno riempendo velocemente.
Parte da Pesaro il tour del Presidente del Consiglio dei ministri nei teatri italiani per fare il punto sull’operato del governo e raccontare alla gente cosa di buono è stato fatto. Una sorta di “numero 0”, così lo ha definito Renzi “partendo da un teatro bello, questo di Pesaro, dedicato a un genio assoluto della musica. Così vediamo se le cose che stiamo facendo sono cose che coinvolgono le persone”.
La “scaletta” il premier l’ha “buttata giù” nei giorni di ferie, trascorsi “finalmente a casa, dopo tanto viaggiare”, racconta. Riforme, tasse, economia, valori, diritti, cantieri. Ecco le slide che si materializzano sul palco.
Ma prima gli onori di casa sono stati fatti dal sindaco Matteo Ricci, che ha colto l’occasione per ricordare agli intervenuti i progetti principali portati avanti dal Comune.
Matteo (Ricci) ringrazia Matteo (Renzi) e tutti i cittadini che sono accorsi al Rossini per l’evento. “Questi sono stati mesi molto positivi – attacca -. Per me è un grande onore che il premier abbia scelto Pesaro. E questo non solo per rivendicare il legame con il nostro territorio, ma anche per dire cose importanti al Paese”.
Le riforme
“L’Italia – spiega Ricci – sta attraversando un periodo di sentimenti contrastanti: c’è chi si impegna per risolvere i problemi scommettendo che l’Italia ce la farà e chi invece continua a scommettere sul declino. Chi porta avanti riforme che aspettiamo da 30 anni e chi invece ha un motivo per dire che non bisogna cambiare nulla. Chi butta acqua sul fuoco e chi butta benzina sul fuoco, aumentando le tensioni sociali. A Pesaro prevale il il sentimento positivo, prevale sulla rabbia e lo sconforto”.
La tigna
“La ‘tigna’ è una caratteristica del nostro territorio: è la consapevolezza delle difficoltà ma al tempo stesso è la voglia di rimboccarsi le maniche, di aguzzare l’ingegno. E’ la cultura del fare e della solidarietà, che ha sempre contraddistinto il nostro territorio. Ma anche l’ambizione e la voglia di dare un contributo al cambiamento del Paese”.
Sostenere dal basso la ripresa economica
“Il nostro Comune ci sta provando – dice Ricci -. Abbiamo abbassato le tasse a lavoratori e imprese: a Pesaro chi apre una nuova attività non paga le tasse comunali per 3 anni. Dico che per la prima volta c’è un Comune che ti dà una mano a partire..
Siamo tra le venti città con una minore tassazione locale, pur mantenendo servizi di grandissima qualità”.
Basta tagli ai Comuni
“Bisogna far basta con i tagli ai Comuni – sottolinea il sindaco -, io al premier glielo dico sempre, ogni volta che lo incontro. Basta…. in questi anni abbiamo sopportato una situazione incredibile, molti Comuni sono in difficoltà… L’incubo di ogni sindaco sono le buche nelle strade… abbiamo salvaguardato i servizi sociali ma siamo costretti a ridurre le risorse per le manutenzioni. Ecco, allora dobbiamo provare ad allentare ancora di più il Patto di stabilità per i Comuni virtuosi”.
E il pubblico applaude.
Sindaci protagonisti del cambiamento
“Ma i sindaci non devono solo rivendicare, ma essere anche protagonisti del cambiamento. 8mila Comuni italiani non reggono più, a maggior ragione con lo svuotamento delle Province. Abbiamo bisogno di una normativa che aiuti i Comuni a mettersi insieme, ad unirsi e su questo dovremo lavorare sia livello regionale che nazionale. Magari allentando il patto di stabilità a chi si mette insieme”.
Parla anche delle società partecipate Ricci ed è perentorio nel dire che: “ne basta una sola in regione, che gestisca acqua, gas e rifiuti”. E parte un altro applauso.
La riforma delle Regioni
“Le Regioni sono nate per fare le leggi e fare la pianificazione, non per gestire – prosegue Ricci -. Anche il numero delle regioni va rivisto, soprattutto per noi del centro Italia che rischiamo di rimanere schiacciati tra le legittime necessità del sud e il traino del nord. Lo dico in particolar modo per le Marche e per l’Umbria. E’ una questione di competitività in Europa. E anche questa è una questione che va affrontata”.
I migranti
“Stiamo dando il nostro contributo anche dal punto di vista valoriale. Noi possiamo fare molto. Credo che la cosa peggiore oggi siano gli estremismi”.
Cita l’esempio di Pesaro, dove è stato firmato un protocollo che vede i migranti impegnati in lavori di pubblica utilità.
“Abbiamo detto no agli hotel, perché appare come un privilegio e perché gli albergatori, devono mettere a posto gli hotel per fare turismo, non per fare la solidarietà; secondo: devono essere distribuiti il più possibile; terzo non devono stare tutto il giorno senza fare nulla. Siamo stati una delle prime città a firmare un protocollo d’intesa per fare fare volontariato e lavori di pubblica utilità. Siamo partiti a Muraglia e in poche settimane questi ragazzi hanno fatto amicizia con i locali e hanno addirittura partecipato al ‘palio dei bracieri’. Ed è stato un segnale bellissimo per la città”.
“E il Branca che fine fa???”, gli grida una signora dai palchi? E il sindaco pronto, risponde: “Il Branca, lo mettiamo a Pesaro Studi, lo abbiamo deciso oggi”.
Le opere pubbliche
“Mai come in questo momento abbiamo ottimi rapporti col governo nazionale: sono stati sbloccati 6 milioni di euro per il porto, stanno andando avanti i progetti per le opere compensative con Società Autostrade… ma va risolto senza dubbio lo scandalo della Fano-Grosseto”.
Pesaro città della Musica
“Chiediamo al governo il sostegno per questo grande progetto che è la ‘città della musica’. Qui a Pesaro stiamo vivendo una bellissima estate. Non si è mai vista tanta gente in giro, così tanti turisti.. Abbiamo messo in programma tante iniziative, e lo abbiamo fatto per creare una opportunità, perché abbiamo scommesso sull’idea che una città vivace è una città più sicura.. E’ una sfida culturale. Noi rimarremo una città manifatturiera ma vogliamo puntare soprattutto sulla cultura e sulla musica. Abbiamo la fortuna di essere la città di Rossini, e tutti conoscono Rossini. Ecco perché vogliano il riconoscimento dell’Unesco come ‘città della musica’. .. Intanto abbiamo messo i cartelli all’ingresso della città…. però ora vogliamo il riconoscimento. Perché ce lo meritiamo”.
La parola passa a Renzi che ringrazia il primo cittadino per l’opportunità.
“Ho preso l’occasione del protocollo per venire in questo teatro e guardarci allo specchio. Se Pesaro si guarda allo specchio, o si fa un selfie, vede una realtà dinamica, intrigante, bella, ricca di cultura. Vede una realtà che in questo teatro ricorda un genio assoluto della musica e che ha bisogno di essere proiettato. È la stessa identica storia del nostro Paese. Ecco quindi che è importante lavorare tutti insieme per il bene del Paese. Ecco perché da Pesaro, firmando il protocollo con Luca (Ceriscioli) e Matteo (Ricci) io assumo un impegno verso questa città, ma chiedo anche a questa città di sostenere, non tanto il governo, ma questo Paese, che deve tornare ad essere quello che è, vale a dire l’Italia, portatore sano di bellezza. E se l’Italia torna a fare l’Italia, non ce n’è più per nessuno”, conclude Renzi.