VERTENZA SANITA’: SI VENDE ARIA FRITTA

Stando a quanto pubblicato dalla stampa locale si direbbe che a Fossombrone ci sia qualcosa da festeggiare in materia di Sanità; ciò si evince soprattutto leggendo ciò che pubblica il PD locale – lo stesso che incontra nelle segrete stanze  ”l’assessore che non conta”  Mezzolani – i cui rappresentanti locali non hanno ancora compreso che la “Casa della salute”  non è un ospedale e non avrà servizi ospedalieri, né il Punto di Primo Intervento inserito in tale struttura, anche nell’ipotesi di funzionamento H24, né disporrà di risorse professionali, dotazioni e servizi indispensabili alla gestione delle emergenze, quelle serie!
Teniamo a precisare infatti che fino a poco più di un anno fa l’ospedale di Fossombrone, pur dopo anni travagliati in cui era stato abbondantemente privato di servizi e personale, contava su 78 posti letto (68 Ospedalieri + 10 Hospice), reparti di chirurgia, medicina e lungodegenza, un efficiente punto di primo intervento H24, laboratorio analisi e diagnostica H24.
Ad oggi invece, relativamente ai 70 posti letto tanto sbandierati per la “ Casa della Salute”, scopriamo che:
30 sarebbero di cure intermedie, la cui definizione è ancora sconosciuta nei contenuti anche per gli addetti ai lavori, ma già previsti dalla DGR 735/13 impugnata al TAR Marche
20 di lungodegenza dovrebbero essere “prestati” dall’Azienda Marche Nord; Non esiste nulla di ufficiale, solo le parole di Mezzolani, per quanto contano!
10 di riabilitazione e 10 di Hospice esistono già, ma non rappresentano funzioni ospedaliere.
Non solo: poiché la diagnostica ed il laboratorio analisi non funzioneranno H24, l’efficienza e l’operatività del Punto di Primo Intervento sarà ulteriormente e fortemente limitata.
Tutto ciò, se la matematica non è un opinione, a sembra più una disfatta totale che una conquista e non riusciamo sinceramente a capire come si possa negare l’evidenza mistificando la realtà fino a questo livello, comportamento da sempre tipico del ceto politico regionale.
Concludiamo ricordando ai rappresentanti locali di partiti e istituzioni che le vertenze legali si fanno per vincere e non per pagare gli avvocati e che la vertenza sanità sarà comunque portata avanti dal nostro comitato assieme al comune di Barchi. Il punto centrale della nostra vertenza è infatti il rispetto dei Livelli Assistenziali minimali (LEA), cioè di quanto prevede la legge e l’accordo Stato Regioni a tutela di tutti i residenti nel nostro Paese.
Al tempo stesso rammentiamo che anche il ricorso del comune di Fossombrone è stato fatto per impedire la trasformazione dell’Ospedale di Fossombrone in ”Casa della Salute” e non per averla con qualche promessa in più di Mezzolani.
Precisiamo infine che queste trattative, portate avanti non certo a nome nostro e della stragrande maggioranza dei cittadini, non possono coinvolgerci e saremo pronti a rigettare, nel caso fosse necessario, anche i classici accordicchi al ribasso che nella storia di questo territorio non hanno mai avvantaggiato nessuno, se non gli interessi dei “furbetti” della sanità.

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